La
famiglia del cavalier Destrini era composta da moglie, tre figli e
un pesciolino rosso.
Il
cavaliere era convinto assertore di uno stile di vita spartana e
tutti dovevano sottostarvi.
Tutto
ciò che era naturale andava bene e non importa se i figli
al mare prendevano il sole senza protezione e puntualmente
diventavano delle aragoste. Le avversità andavano
affrontate senza lamenti e con coraggio leonino.
Una
sera d’inverno a farne le spese fu il pesciolino rosso.
Il
cavaliere aveva messo la boccia col pesciolino sul balcone perché
potesse godere di un timido sole mattutino, poi, preso dai mille
impegni quotidiani, alla sera non lo riportò in casa.
Quella notte fu particolarmente rigida e la temperatura scese al
di sotto dello zero.
Il
giorno dopo quando i bambini uscirono sul balcone trovarono la
boccia con l’acqua ghiacciata e il povero pesciolino
congelato tutto contorto.
Dopo
qualche anno la famiglia si trasferì in una località
di mare dove il sole cocente picchiava implacabile da mane a sera.
Un
giorno a pranzo davanti ad una succulenta porzione di triglie, il
cavaliere propose a tutti l’acquisto di un altro pesciolino.
I bambini inorridirono al pensiero che il malcapitato potesse fare
la stessa brutta fine di quel pesce che avevano precedentemente
allevato. Questa volta lo vedevano lesso nella boccia per il gran
caldo, piuttosto che congelato. Nessuno parlò.
Alla
fine del pesciolino non si fece più menzione, per la gioia
di tutti i pesciolini rossi di questa terra.
|